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(AGI/REUTERS) – New York, 25 nov. – Stragi, esecuzioni arbitrarie, violenze e torture sono state compiute nella Repubblica democratica del Congo negli ultimi cinque mesi sia da parte delle forze governative, sia dai ribelli tutsi guidati dal generale Laurent Nkunda. La nuova denuncia e’ arrivata dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, che in un rapporto destinato al Consiglio di sicurezza ha lamentato “gravi violazioni dei diritti umani”.
Ban ha ribadito che la situazione nella Repubblica democratica del Congo e’ “causa di grave preoccupazione”. Elementi dell’esercito e della polizia congolesi “si sono resi responsabili di un gran numero di gravi violazioni dei diritti umani”, si legge nel rapporto di 28 pagine, “esecuzioni arbitrarie, torture, violenze, crudelta’ e trattamenti disumani”. I ribelli di Nkunda hanno perpetrato “uccisioni di massa, rapimenti, torture, reclutamento forzato di bambini, distruzione di campi per i rifugiati, violenze sessuali”.
La scorsa settimana, il Consiglio di sicurezza aveva approvato l’invio nel Paese africano di altri 3 mila caschi blu per la missione di peacekeeping nel tentativo di contenere l’ondata di violenza. Ma intanto il governo congolese ha escluso un dialogo diretto con i ribelli tutsi, giudicato dal governo “impossibile”. “Siamo d’accordo a negoziare con Nkunda”, ha affermato il ministro dell’Interno, Lambert Mende, ma solo “nel quadro dell’accordo di pace di gennaio” a Goma che Nkunda ha disatteso. (AGI)